Piero Antinori sceglie il Trust per la continuità aziendale e blindatura del patrimonio dinastico

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 trust Piero Antinori

TRUST ANTINORI

Anche Piero Antinori sceglie il Trust per la protezione del patrimonio dinastico.

Arrivata  alla  26esima generazione la dinastia fiorentina d’imprenditori del vino (iscritti all’Arte dei Vinattieri dal 1385), a fine 2012, non

solo ha inaugurato la nuova cantina di Bargino, in Valdipesa, un progetto avveniristico costato più di 100 milioni, ma ha varato anche una riorganizzazione del controllo del gruppo per assicurare stabilità azionaria e gestionale, oltre che certezza nelle successioni.

Infatti, con la creazione di un trust familiare, denominato “Trust Piero Antinori”, con sede a Firenze, a cui il 21 dicembre scorso è stata conferita l’intera proprietà della holding del gruppo, la Palazzo Antinori srl, titolare del 100% della Piero Antinori spa che a sua volta possiede il 100% della Marchesi Antinori srl, l’azienda industriale con 1.700 ettari di vigneti, 20 milioni di bottiglie prodotte e una stima di 150 milioni di ricavi a fine 2012, Piero Antinori ha assicurato  unitarietà di gestione delle aziende agricole e tranquillità per gli asset patrimoniali per almeno 90 anni giusto il termine massimo di durata di un trust interno come vuole peraltro la convenzione de l’Aja.

Il trust, giova rammentare, è un istituto che promana dal sistema giuridico anglosassone che fonda le sue radici maggiormente dalle pronunce rese delle Corti di Equity, riconosciuto da quello italiano per mezzo della citata Convenzione de l’Aja ratificata dal nostro Parlamento nel 1989 ed ha lo scopo di regolare i rapporti di natura patrimoniale.

Dal punto di vista fiscale l’atto di trust è neutro mentre i trasferimenti in esso sono  disciplinati dal Testo Unico sulle Successioni e Donazioni. Il trasferimento in esso di aziende a titolo successorio è neutro.

«Il nostro  obiettivo  è quello  di legare l’azienda alla famiglia anche per il futuro», spiega Piero Antinori, 74 anni, che comunque resta usufruttuario a vita,  leader della dinastia che da tempo aveva già passato il controllo del gruppo in parti uguali alle tre figlie, impegnate tutte nell’attività familiare: Albiera, 46 anni; Allegra, 41; e Alessia, 37. I nipoti di Piero sono invece cinque.

«Vogliamo anche dare garanzie e certezze ai futuri eredi, grazie alla levatura dei Trustees, figure esterne a cui viene affidata la gestione del trust, nei confronti dei quali ci legano stima e amicizia», dice il marchese.

Si tratta di Ferruccio Ferragamo, imprenditore e numero uno della maison di moda fiorentina e due professionisti: Nicola De Renzis e Laura Bartoli.

A costoro spettano le decisioni tanto ordinarie, come l’indicazione degli amministratori delle aziende del gruppo; quanto straordinarie, come la nomina dei propri successori, l’eventuale vendita o acquisto di beni, oltre alla tutela degli interessi dei rami della famiglia che fanno capo alle tre sorelle Antinori, le quali, saranno i Guardiani o Protectors o Enforcers  unitamente al papà  Piero e all’amministratore delegato del gruppo Renzo Cotarella, al vaglio dei quali tutti passeranno le decisioni e l’operato dei Trustees. A garanzia della famiglia.

Al trust affluirà il 10% degli utili netti delle attività e la metà dello stesso sarà accantonato in un fondo per le future generazioni. Il 90% del risultato finale di ogni esercizio resterà invece in azienda.

Nel 2102 il trust si scioglierà e i beneficiari finali, cioè gli eredi attuali al momento del termine finale, avranno la facoltà di istituire un nuovo trust oppure ricevere l’attribuzione finale del fondo secondo discrezione dei trustees (Discretionary Trust).

«Insieme a mio padre e alle mie sorelle abbiamo deciso di istituire il Trust Piero Antinori affinchè le prossime generazioni seguano regole pensate proprio per premiare chi lavorerà in azienda con passione, entusiasmo e intelligenza, nel rispetto sia della nostra storia che dei valori che da sempre la mia famiglia osserva per produrre vini di alta qualità», sottolinea Albiera, vice presidente della Marchesi Antinori.

Tra   le   grandi   famiglie   imprenditoriali   italiane   c’è   chi   ha   scelto   lo   strumento   della   fondazione,  chi  dell’accomandita, o chi come nel caso dei Ferragamo ha preferito quotarsi per dare una risposta alle esigenze delle nuove generazioni. «La Borsa non si addice al nostro business, legato ai tempi lunghi dell’agricoltura», dice il marchese Piero. Continua Piero: per blindare il controllo del gruppo Antinori e dare certezze ai futuri eredi, meglio un Trust.

Piero Antinori e con nesso sua figlia maggiore Albiera, veri ispiratori dell’operazione, hanno dimostrato di conoscere a pieno le peculiarità del trust, motivo per il quale evidentemente lo hanno scelto per regolare i loro rapporti patrimoniali dinastici che da ben 26 generazioni durano, segno questo, di grande saggezza, lungimiranza e ponderatezza delle decisioni le quali altro non fanno che contribuire consacrare il trust uno strumento giuridico di pregio senza pari per la destinazione e conservazione del patrimonio.

Lecce – Milano, Febbraio 2017

                                                                                                                                         Studio Crusi&Partners

 

Fonte: http://www.ilsole24ore.com/art/impresa­e­territori/2013­01­10/trust­familiare­antinori­064243_PRN.shtml